Ammiriamo: una Luce attraversa la notte!

Carissimi fedeli,

è un mio ricordo di fanciullo, quello delle notti d’inverno piene di tenebre e di cattivo tempo, nelle quali molto spesso andava via anche la corrente elettrica e restavamo immersi nel buio totale; poi a causa del cattivo tempo qualche lampo di luce rischiarava improvvisamente il denso nero della notte, ma comunque restava, forse aumentava la paura; carissimi/e, anche il cielo della nostra vita tante volte è caratterizzato dal buio della notte del dolore, della sofferenza, della malattia e della morte: esse sono portatrici di tristezza e densa, forse cupa riflessione; ma ecco che anche questa notte è attraversata da un lampo di luce inarrestabile ed impetuoso, che, diversamente da quei lampi di fanciullo, non abbaglia solo per un attimo la notte, ma la rischiara perennemente e la illumina, addirittura la vince: noi anche di notte vediamo, che meraviglia! E’ Il Vangelo! E’ la più bella notizia! Ammiriamo stupiti: anche nella notte agiamo e ci muoviamo, gioiamo e speriamo, crediamo e amiamo…

E’ la luce di Gesù Risorto che accompagna le notti del dolore della morte e ci dona nella fede di abitarle con animi rischiarati dalla certezza che la vita trionfa sulla morte, che la morte non ci tiene sotto scacco, non ha fatto scacco matto a Gesù Cristo, ma anzi Lui, il tre volte Santo, per Potenza Divina, con “un colpo di genio” inaspettato ed improvviso è riuscito a fargli “scacco matto” per sempre, proprio nel momento che l’avversario aveva la vittoria in pugno e gli sembrava di averLo colpito mortalmente per sempre.

Carissimi/e, la commemorazione odierna per tutti noi discepoli di Gesù è l’occasione di Grazia posta nelle nostre mani e nei nostri cuori per professare con coraggio e convinzione la nostra fede nella Pasqua del nostro Signore Gesù e per affermare con gesti di luce e di pace nuova la nostra piena partecipazione a questa vittoria, semplicemente perchè il S.Battesimo non è “acqua”! Del resto sappiamo bene che ciò costituisce il fondamento dell’impalcatura di tutta quanta la nostra fede, per cui se dovesse malauguratamente venir meno, rischia di crollare tutto a terra ed ogni gesto religioso cristiano viene svuotato di ogni significato; del nostro cristianesimo rimarrebbe solo la scorza esterna senza l’anima, l’involucro senza la sostanza, la facciata senza la struttura, l’apparire senza l’essere.

Allora per non essere cristiani di forma verifichiamo e rafforziamo la nostra fede con l’ascolto profondo della Parola di Dio e la preghiera: nella prima lettura della prima celebrazione odierna, Giobbe mi sembra che, a partire dal suo cuore abitato da un’impeto di speranza, abbia lanciato un bellissimo giavellotto, che lascia nel cielo della storia una scia incancellabile: attraversando i secoli e le epoche raggiunge con una campata enorme Gesù Risorto e rimbalzando ancora ferisce i nostri animi, spingendoci alla fede. Carissimi/e, non lesiniamo sforzi di sano e sincero annuncio a chi ci è affidato, per ritornare negli incontri su questo punto nevralgico della nostra fede ed aiutiamo coloro che siamo chiamati a custodire nel cammino di fede, con amore di madri e padri, a far conoscere il ponte gettato nel Sacramento del Battesimo tra quanto in Gesù morto e risorto Dio ha compiuto e quanto vuole ancora compiere in noi come in Gesù, nello Spirito di Suoi fratelli e Sue sorelle, costituiti per sempre tali; soprattutto scriverei non diamo nulla per scontato: sappiamo bene infatti che siamo nei tempi “del secondo” primo annuncio e quale occasione migliore di questa per rivolgere tale Bella ed Esplosiva Notizia.

don Luigi, servitore vostro

2 novembre 2018, gregorio-de-stefano