L’ESTETA DEL CUORE

Carissimi fedeli,

anche oggi per lasciarci aiutare umilmente nel parlare di Dio e della sua Parola ci serviamo di una immagine: è quella di un centro di bellezza, al quale a volte soprattutto voi donne, ma non solo, ricorrete per rendere più bello il vostro aspetto esteriore; mi sembra che si stanno un poco moltiplicando questi siti anche nei nostri piccoli paesi, senza calcolare poi quelle estetiste, che rendono servizio per le case direttamente. Ma, forse, mi domandereste a questo punto: mica è un male curare questo parte della nostra persona?

Oggi la Parola ci dona una bellissima risposta sulla bellezza, scusate il voluto bisticcio di parole; infatti voglio insieme a voi provare ad immaginare il Maestro Gesù, come il Grande Esteta, che ci suggerisce amabilmente: “curate e abbiate attenzione per il vostro cuore!” “Provate a rendere bello il vostro cuore, perché quello è il vostro tesoro!” “Siate attraenti con il cuore, lasciate che altri ed anche qualcuna o qualcuno sia attratto/a dal vostro cuore amabile!” “Quanto più bello è il vostro cuore ed il vostro animo, tanto più belli siete voi!” “Vedete quello che capita intorno a voi? Tanti curano solo la parte esteriore della persona e dimenticano di coltivare la sostanza, ciò che conta davvero, l’essenziale, l’anima!”
“E poi si è operata una tremenda rivoluzione o involuzione: si pensa cioè che il centro della persona sia rappresentato dalla sua mente, per cui quando abbiamo bisogno di rettificare o correggere qualcosa in noi, subito, all’istante, ci rivolgiamo agli specialisti della mente e pensiamo di aver risolto il problema o di esserci liberati da una difficoltà molto grave, senza mai pensare che tanti mali vengono dal cuore, cioè sono provocati da un animo, non malato, ma ferito dal male del peccato, tentazione accolta e partorita e bisogna rivolgersi ai medici dell’anima per essere liberati da questi pesi enormi e per far ripartire la vita di Grazia perduta, che è vita di bene e di amore”.

Tra i siti concretissimi di bellezza c’è ne uno che tante volte da noi sacerdoti in cura di anime è stato addirittura dismesso e reso un pezzo da museo, …se per questo scaffale è andata bene! Sto parlando del confessionile, segno visibile nelle chiese di una bellezza perduta e comunque “restauranda” in noi, solo dall’Opera dell’Esteta per eccellenza; sì, perché il contrario della Bellezza che l’Esteta crea, non è semplicisticamente la bruttezza, quanto scriverei il peccato, che oggi non solo parla, ma mi sembra che sa travestirsi benissimo, siamo in tempo di carnevale, sotto le spoglie ingannevoli di idee nuove ed originali, di falsi principi di riservatezza o di ipocrite forme di rispetto; attenzione, carissimi e carissime, occhi vigili e cuori aperti, andiamo volentieri e mai costretti dagli uomini e dalle donne che lavorano per conto dell’Esteta, assunti dalla sua Ditta e strapagati dal suo Infinito Amore, che stanno apprendendo bene la sua Profondissima Arte e che rappresentano Lui, l’Esteta, ma non ipocritamente, no, no, dal vivo, sono Lui proprio e diciamo loro: voglio essere liberato dalle brutture, dalle sporcizie e dalle immondizie, chiamiamole per quelle che sono per favore; e poi ogni giorno prendiamoci amorevolmente cura della nostra anima che ci viene affidata nuovamente ad ogni alba, senza poter mai contare sulla cura di ieri o di qualcun’altro al posto nostro: la Parola ascoltata, la preghiera, il silenzio, la vita di Grazia dei Sacramenti, l’esame di coscienza e la capacità di mettersi in discussione sono “le Creme, le Lampade” dell’Esteta per renderci belli nell’anima, nella mente ed anche nel corpo, perché no, perché la persona è una.

E poi questo annuncio del cieco con un altro cieco ci “intriga” troppo per non scrivere almeno qualcosa: O Signore, dona a quelli che sono chiamati ad essere guide delle comunità di conoscere con cuore povero, oggi soprattutto, la grandezza e la responsabilità del loro servizio e di non essere ciechi, per non consegnare le pecorelle cieche a dei ciechi, teorizzatori del nulla, promotori del vuoto e divulgatori del deserto, che possono portarle solo a disperderle o a buttarsi giù dal burrone, proponendogli prima però: vieni con me! C’è il prato verde, “le distese azzurre”, le erbe rigogliose e le “risalite”, e invece no: solo il precipizio e la morte, inesorabilmente; ma anche qui, Tu, Esteta di Dio ci stai dicendo: “ chi non si affida a qualcuno”? Ma perché allora ci stiamo affidando a sciocchi ciarlatani e perché i pastori di Gesù hanno poco lavoro di direzione spirituale? Perché i confessionili sono diventati pezzi da museo? Perché dal prof. di religione noi genitori non andiamo, per chiedere di nostro/a figlio/a, come facciamo per gli altri docenti? Forse è in crisi la fede? La mia anima quanto vale? Quanto vale per me il precipizio e la morte o l’ovile recintato e la Vita piena?

don Luigi, servitore vostro

2 marzo 2019, gregorio-de-stefano