MI RACCOMANDO: NON SPRECATE NULLA!

Carissimi fedeli,

quanto è buono e bello per noi figli mangiare qualche pietanza squisita, condita di tanto amore materno! Di quegli alimenti, siano essi dolci o salati, non intendiamo sprecare nulla, neanche una briciola, riuscendo perciò a prevenire il famoso appello materno: non sprecate niente, perché è tutto buono o perché sarebbe un peccato!

Carissimi e carissime, preferisco partire da questa immagine familiare e calda per introdurre il tema di questa sesta domenica del tempo ordinario, perché ho forte la sensazione nello spirito personale che Gesù sia proprio come voi mamme per noi figli: Egli oggi nel Vangelo ci suggerisce delicatamente, ma chiaramente alle orecchie del cuore di non buttare via alle ortiche o nella spazzatura neanche uno iota di quanto Dio, suo e nostro Padre, ci ha donato come Legge d’amore nell’arco della storia della salvezza, in quanto è tutto buono. E se tu provi ad aprire anche un piccolissimo seme di quello che è stato donato agli uomini, anche in quel piccolissimo atomo o corpicino minuscolo di Legge vi puoi leggere e trovare tutto intero l’Amore di Dio: il cielo racchiuso in un piccolo corpicciuolo!

Tutta la salvezza e il Paradiso in un piccolo frammento di Legge morale donati da Dio Padre con Mosè prima e poi con Gesù; osservandola anche nelle Sue minuzie puoi conoscere quanto è importante nella vita del discepolo imparare a curare anche i piccoli aspetti della sequela, come curare l’ordine della tua stanza, salutare garbatamente tutti, non dare agli altri l’impressione di essere sempre di fretta; per quei piccoli gesti per i quali nessuno ti applaude passa la nostra salvezza, come anche certamente per le grandi opere di carità eroica. Un giorno, non a caso sicuramente, Gesù ebbe a dire che chi è fedele nel poco è fedele anche nel molto! Queste parole suonano per le nostre orecchie del cuore come un pugno nello stomaco rispetto alla nostra superficialità di lettura e di interpretazione o alla nostra capacità di trarre velocemente conclusioni, senza compiere in campo razionale e morale tutti i necessari passaggi; scriverei anche: cantiamo e gridiamo ai quattro venti la Misericordia di Dio, ma nello stesso tempo non sviliamo e non scherziamo troppo facilmente con la Legge morale da seguire nella giustizia e per amore, dando poco valenza e profondità agli insegnamenti divini. Io da parte mia vedo oggi molto forte questo pericolo spirituale e morale presente nelle nostre comunità: danger! Pericolo!

E notiamo con onestà che Dio non cambia il suo insegnamento come cambiano le mode e le culture! Un’altra immagine che pure ha campeggiato nella mia mente in questi giorni di preparazione è stata quella legata al mondo culturale della geometria; in questa disciplina, abbiamo tutti studiato la dimensione della profondità, accanto a quelle dell’altezza, della lunghezza e della larghezza; anche Paolo in una sua lettera vi fa riferimento! Sì, carissimi e carissime, perché Gesù mi sembra un vero Maestro della profondità nell’applicazione della Legge morale che Dio Padre aveva già donato agli uomini; Egli non ha la superbia di noi uomini, quella di affermare, venendo nel mondo: adesso con Me cambia tutto! Invece ha l’umiltà di dire: va tutto bene! Bravo a Chi mi ha preceduto! Solo ora dobbiamo andare più nel profondo e scendere dentro, scavando nelle grotte del proprio cuore, laddove albergano sentimenti e pensieri, e portare la cura della nuova Legge dell’amore, la sola capace di dare slancio di rinnovamento vero alla persona. Sì, perché, con Gesù, Dio non si accontenta di un’applicazione solo formale ed esteriore: l’occhio e lo sguardo di Dio è oltre e niente è tenebra agli occhi suoi!

Don Luigi, servo impegnato per una fedeltà interiore

15 febbraio 2020, gregorio-de-stefano