ONOS OCEIC!

Carissimi fedeli,

non vi preoccupate per favore, nel dare questo titolo alla paginetta ancora non ho perso completamente la ragione! In realtà, alla luce della Parola di questa quarta Domenica di Quaresima, mi sono ricordato di un gioco che svolgevano molto spesso due miei compagni negli ultimi anni di liceo classico: si divertivano fra loro a mettere le lettere delle parole al contrario e lo facevano inoltre anche con la lingua latina; che bravi! comprenderete, no?

Voi mi direste: e perché lo hai fatto, don Luigi? Perché mi sembra che, come quei miei due compagni, anche il Signore, in un senso chiaramente diverso, si diverta con noi uomini a confondere un po’ le idee, a vedere e far vedere le situazioni al contrario e a leggere la storia in un senso diverso da come la guardiamo noi; mi sembra di ritornare a quando, potendo seguire maggiormente il calcio alla Domenica sera, la moviola, da un’angolatura diversa del campo, mostrava che poi in fondo quell’azione non era stata tanto corretta o viceversa!

Quindi possiamo dire che se a volte la nostra fede va in crisi o le nostre sicurezze umane vacillano, a causa dell’irruzione della Luce nuova del Tuo Spirito nella nostra vita, portando con sé un po’ di nebbia intorno alle nostre idee mondane, tale esperienza può esser benefica ai fini della vera fede? Tu, o Signore, osi scompigliare a volte le carte in tavola per poi ordinarle come vuoi Tu? Ti piace farci questi scherzetti, vero? Lo sa bene l’immaginario personaggio manzoniano dell’Innominato o la Beata Chiara Luce Badano, quando apprese la notizia della sua malattia: se ne stette 25 lunghi minuti sul letto senza voler vedere nessuno, poi abbracciando la Tua volontà, confidò alla mamma:” Se lo vuoi Tu, Gesù, lo voglio anch’io”! Magari, dico io, da pastore di anime, ci fossero di più situazioni di questo genere nei nostri finti cammini di fede! Magari quando siamo eccessivamente sicuri e pieni di noi, entrasse nella nostra coscienza qualche pur piccolo tarlo di santo dubbio su noi stessi e le nostre convinzioni! Ma la fede, come ci mostra il brano del Vangelo, don Luigi, non è vedere nuovamente? Certo, rispondo io, ma facendo un cammino verso la Luce, nella e con la Chiesa, uscendo dalla sinagoga del pensare mondano e schierandosi, come il cieco, contro i benpensanti e quelle autorità mal disposte alle vere “rivoluzioni”.

Capite allora che con Gesù anche noi siamo chiamati a giocare come i miei due compagni di liceo, leggendo la storia con i Suoi occhi e non con i nostri, da un’angolatura diversa da quella mondana (senza condanne, ma con un’umiltà dialogante con tutti). Pensiamo alla sofferenza, come quella di questi giorni tremendi e tragici… Il papa dice: “può essere un’occasione di Grazia, un Kairòs, un momento di nebbia per poi rivedere il mondo, i fratelli, la comunità cristiana, le catechiste, il parroco, la Chiesa, la fede, Dio stesso con occhi totalmente nuovi e diversi”. E’ un’angolatura possibile, che dite? Può essere anche un beneficio per tanti, soprattutto per i lontani dalla vita della comunità cristiana? Evitiamo invece la chiusura e l’arroccamento sulle nostre sicurezze e convinzioni, come quelle dei farisei.

Attenzione: DANGER! La fede è un cammino verso la Luce vera, che non esclude, ma addirittura valorizza la ragione umana. Io, allora Signore, non ti chiedo soltanto la Luce, ma oso chiederti nella mia povertà un po’ di santa nebbia, quando le nostre false sicurezze umane ci impediscono di venire alla tua Luce e di uscire allo scoperto per compiere un vero cammino di fede: per le false supponenze e le vuote sicurezze forse ne occorre proprio tanta di santa nebbia. Donaci crisi salutari del religioso ateismo per compiere un sano cammino di fede!

Don Luigi, servo cieco in cerca di Luce

21 marzo 2020, gregorio-de-stefano